Gmail tende ad infinito

GMail logoChe la capacita’ d’immagazzinamento di GMail fosse in costante crescita era cosa ormai arci-nota, che lo storage non avesse un limite massimo, pero’, erano in pochi ad immaginarlo.

Bene: da oggi questa caratteristica del servizio mail di BigG e’ di dominio pubblico. Il tetto massimo, infatti, sara’ portato dagli attuali 2.9Gb a quota 4.2Gb il 23 corrente mese ed ulteriormente spostato, entro il 4 gennaio 2008 6Gb. Google stessa prevede di portare la capacita’ di storage di GMail a 42Gb entro il 2038.

Questo scenario porta alla ribalta l’ottimo GMail drive, un applicativo in grado di trasformare lo spazio messo a disposizione dall’account GMail come un normale hard disk online.

Una volta effettuata l’installazione il disco virtuale viene visualizzato in Risorse del Computer col nome di GMail Drive e, dopo l’accesso, è possibile utilizzarlo come una normale periferica d’archiviazione.

Un’altra suite per l’ufficio

MS Office logoSu queste pagine vi ho piu’ volte parlato di valide e, soprattutto, gratuite alternative alla suite per ufficio di Microsoft.

Oggi ve ne presento un’altra: IBM Lotus Symphony, un prodotto pensato sia per i privati, sia per le aziende, costituito da Symphony Documents (videoscrittura), Symphony Presentations (per la creazione di presentazioni multimediali) e Symphony Spreadsheets (un foglio di calcolo).

L’applicativo si basa sul formato ODF (Open Document Format), ossia un formato standard, non proprietario, che garantisce la totale liberta’ nella gestione dei files.

IBM Lotus Synphony e’ in grado di gestire sia i files MS Office (doc, xls, ppt, …), sia quelli OpenOffice (odt, sxc, …); ed inoltre di esportare i files in PDF (Portable Document Format.

L’applicativo e’ disponibile, per Windows e Linux, a questo indirizzo.

Dal cellulare ad Hollywood

Director's chairIl confine tra cellulari e telecamere e’ sempre piu’ sottile, grazie all’investimento dei produttori in questa direzione: direzione delineata dagli stessi consumatori.

Come resistere, del resto, al richiamo “Fotofonini & YouTube”, un binomio che, se in alcuni casi e’ stato (purtroppo!) forviero d’atti vandalici e bullismi vari, puo’ essere il biglietto d’ingresso per il patinato mondo di Hollywood.

E’ proprio in quest’ottiche che oggi vi presento Free 3GP Video Converter 2.4, un’applicazione freeware che, come dice il nome stesso, vi consentira’ di convertire i video girati col vostro telefonino in file avi, mp4 ed anche mp3 (in quest’ultimo caso verra’ salvata soltanto la traccia audio).

Il programma, migliorato nella velocita’ d’elaborazione rispetto alle versioni precedenti, consente sia la conversione dell’intero filmato, sia d’una porzione dello stesso.

Una volta in avi i vostri cortometraggi potranno essere manipolati, tagliati, migliorati, uniti, ri-elaboratied ed infine pubblicati, pronti per spalancarvi le porte della celebrita’.

Free 3GP Video Converter 2.4 e’ disponibile per il download a questo indirizzo.

TubeSucker: il solito YouTube downloader?

TubeSucker screenshotRispondo subito al quesito: no, TubeSucker non e’ soltanto un valido applicativo per scaricare in locale i video di YouTube, e’ molto di piu’.

Il programma consente la ricerca, il download multiplo e la riproduzione dei video “rubati” da YouTube. Inoltre TubeSucker consente l’utilizzo d’un telecomando da PC per controllare al meglio i propri files audio/video, funzionalita’ che trasforma questo software in un vero e proprio “Media Control Center”.

Completamente gratuito e privo di malware, TubeSucker e’ disponibile a questo indirizzo.

Google mobile: l’erede di Palm OS?

GphoneI rumors sono sempre piu’ insistenti: il telefonino by Google sembra essere (quasi) pronto.

A detta di molti, infatti, il GPhone sara’ pronto entro la fine dell’anno e, secondo il New York Times, entro la fine del 2008 dovrebbe vedere la luce il nuovo sistema operativo mobile di Big G.

Il “progetto cellulare” di Google e’ ormai un dato di fatto. Del resto l’azienda di Montain View, leader nel settore degli annunci pubblicitari online da poco approdata coi suoi servizi anche alla stampa tradizionale, nutre un grande interesse per un mercato, quello degli advertise” per dispositivi mobili (cellulari, smart phone, palmari), che tutti si aspettano in forte crescita.

Dati i suoi interessi diretti nel settore, Big G non puo’ permettersi d’affidare lo sviluppo del sistema operativo del proprio cellulare a terzi e, per questo, sta preparando un OS “casalingo” open source, destinato ad entrare in concorrenza con Windows Mobile.

Nel settore mobile, infatti, Windows e’ leader indiscusso, soprattutto dopo la sciagurata decisione di Palm di affidare i suoi nuovi prodotti (Treo 750) al sistema operativo Microsoft.

Nella speranza che “Google Mobile” riesca a colmare il vuoto lasciato dall’OS Palm, aspettiamo nuove mosse da Montain View.

Wardriving t-shirt

Wifi t-shirtImmancabile nel guardaroba di ogni geek informatico che si rispetti: la maglietta che segnala la presenza d’una rete wifi.

In prossimita’ d’una rete wifi (802.11 b & g), infatti, il disegno sulla maglietta s’illumina indicando, al pari dell’icona wifi del nostro OS, la potenza del segnale.

Con questo gadget il wardriving s’arricchisce d’un potente (e simpatico) strumento e, per quanto illegale e scoraggiato, dimostra cosi’ la sua vitalita’.

La maglietta, funzionante con 3 pile AAA (mini-stilo), e’ in vendita (nelle taglie da S ad XXL) su thinkgeek.com (nome quanto mai indicativo!) al prezzo di 29,99 dollari (ca. 24,00 euro) a questo indirizzo.

IE7 per tutti

Microsoft ha deciso di distribuire liberamente il proprio browser: niente piu’ controllo antipirateria (Genuine Software) per il download di IE7 (versione in lingua inglese).

Come mai una mossa simile?

A Richmond si auto-proclamano difensori degli oppressi (Microsoft?), dichiarando che tale mossa altro non e’ che la volonta’ di MS di permettere a chiunque di godere dei benefici per la sicurezza garantiti da IE7.

I piu’ (tra cui il sottoscritto) ritengono, molto piu’ verosimilmente, che il perche’ della mossa sia da ricercarsi nel tentativo di arrestare la costante diffusione di Mozilla Firefox.

Qualunque ne sia la causa, come sempre, la concorrenza giova all’utente finale che ora, copia originale o meno di Windows, puo’ prendere in considerazione anche IE7 per navigare.

Per il download seguire questo link.

Vista ha un nuovo avversario

Nonostante Microsoft abbia piu’ volte ribadito che le vendite del nuovo sistema operativa vanno a gonfie vele (potrebbe forse sostenere il contrario?), sono numerosi gli ostacoli alla sua diffusione.Innanzitutto la concorrenza interna. Windows XP sembra non voler lasciare il passo: sono molti, infatti, i consumatori che , al momento dell’acquisto di un nuovo PC, propendono ancora per XP. Al punto che la stessa Microsoft ha dovuto rimandare la data di pensionamento del “vecchio” OS (inizialmente stabilita per gennaio 2008 ed ora prorogata a giugno 2008).

Quindi la concorrenza vera e propria, ossia quella degli altri sistemi operativi. E’ di questi giorni, infatti, la notizia della nascita di Vixta (il nome la dice lunga), un nuovo OS basato sulla distribuzione Linux Fedora.

A detta degli sviluppatori, Vixta non necessita d’alcun tipo di configurazione manuale ed e’ totalmente “user-friendly“.

Se questi sono i presupposti, gli obiettivi sono ancor piu’ ambiziosi: far conoscere Linux alle masse.

Se gli sviluppatori riusciranno o meno nei loro propositi, al momento non ci e’ dato saperlo: ai posteri l’ardua sentenza. Certo e’ che vedendone alcune schermate (foto) saranno in molti (non-Linux users) a sorprendersi del livello grafico raggiunto dagli OS Linux-based.

Apre il supporto Firefox

In questi giorni è nato il sito ufficiale per il supporto a Mozilla Firefox: www.support.mozilla.com. Il sito e’ pensato per i neofiti che si avvicinano a Firefox per la prima volta: guide, articoli, “how to“.

Attualmente sul sito sono presenti oltre 50 articoli, verificati e validati dai responsabili del progetto.

Purtroppo per gli utenti italiani, il sito e’ in inglese: una limitazione minima per gli appassionati di tecnologia, ma che potrebbe rivelarsi invalicabile proprio per quel pubblico cui il progetto è rivolto.

La localizzazione nelle diverse lingue e’ comunque un obiettivo degli sviluppatori: vi terro’ aggiornati sugli sviluppi futuri.

Il backup ti salva la vita (professionale)

Notizia di alcuni giorni fa: al famoso regista Francis Ford Coppola hanno rubato il computer.Poco male, direte voi: con tutti i soldi che ha.

Purtroppo non e’ cosi’: il regista non aveva fatto il backup dell’hard disk. E non il backup settimanale: Coppola non ha MAI fatto il bakup! Ovvero: 15 anni di lavoro andati in fumo.

Non per fare i conti in tasca al signor Coppola, ma immagino che 15 anni del suo lavoro significhino svariati milioni di dollari: un conto salato per la sua incoscienza.

Si’, incoscienza, perche’ se e’ vero che le probabilita’ di subire il furto del portatile non sono poi cosi’ alte (il valore dei notebook e’ in picchiata, situazione che li rende sempre meno appetibili per i ladruncoli) , altrettanto non si puo’ dire della rottura dell’hard disk.

Secondo uno studio condotto dai principali produttori di hard disk, la vita media dei dischi e’ di circa tre anni. Cosa significa questo? Significa che un quasto hardware e’ altamente probabile. Dal momento che si tratta d’una vita media, infatti, cambiare il parco macchine ogni 2-3 anni non vi mette al sicuro da questo rischio.

Purtroppo la crescente capacita’ degli hard disk ci ha reso pigri: a meno di non essere dei “video maker“, 500 Gb possono contenere il lavoro di un’intera vita professionale. Ma tale pigrizia ci rende altamente vulnerabili. Ogni giorno i dati che affidiamo alle macchine sono sempre di piu’ e sempre piu’ importanti, la loro perdita, quindi, e’ sempre piu’ destinata a rappresentare un vero disastro, disastro da cui e’ difficile riprendersi (nel periodo della tesi ho visto colleghi in lacrime per aver perso mesi di lavoro: figuriamoci perderne 15 anni!).

Viviamo nell’era dell’informazione: mai, in nessun periodo storico, l’acceso alle notizie e’ stato cosi’ immediato e corposo come in questi ultimi anni. Eppure si tratta di un castello di carte: un semplice sbalzo di corrente, un surriscaldamento della macchina, un cedimento meccanico ed il castello crolla.

La procedura di backup, quindi, dovrebbe essere una buona abitudine, da eseguire costantemente e da insegnare ai propri figli, come s’insegna l’importanza dell’igiene orale.

Oltretutto i bispositivi di backup sono ormai alla portata di tutti (poche euro per un DVD vergine, poche decine per una chiavetta, un centinaio per un capiente hard disk esterno) e la rete pullula di ottimi software per automatizzare il backup.

E smettetela con il solito “Non ho tempo”: 5′ a settimana possono risparmiarvi l’analista!